Da -Tu Style- "I TALENT SHOW UFFICI DI COLLOCAMENTO SENZA ARTE NE' PARTE"

Come uffici di collocamento e prodotti tv funzionano alla grande. In piu’ sono un ottimo diversivo per "spegnere il cervello". Pero’ non confondiamoli con l’arte vera. Che resta comunque esclusa da qui.
Vedere la vincitrice di Amici Emma Marrone aprire uno dei concerti di Vasco Rossi a San Siro,come è successo lo scorso Giugno,provoca un effetto straniante. Potenza e penuria delle case discografiche (e delle loro logiche commerciali) costrette a puntare tutto sul talent show pur di non affondare. Ovvero: "C’ammà fa’ pe’ campà". Le conseguenze erano scontate fin troppo,con la povera Emma che,scossa dalle offese del pubblico,ha trovato pure il coraggio di urlare: "Basta! Non faccio male a nessuno." No,no e poi no. Il bene e il male sono due concetti assoluti,mastodontici e assistere alla scena di Emma Marrone che canta davanti ad 80 mila persone è una cosa che fa male. E aiutatemi a pronunciare la parola male. Va sottolineata,rafforzata,metabolizzata. Soprattutto ora a ridosso dell’uscita del suo nuovo album SARO’ LIBERA e di quello di Marco Mengoni. Soprattutto ora che Amici,da cui proviene lei e X factor da cui è uscito lui si apprestano a ripartire rispettivamente su Canale 5 e Skyuno. Sia chiaro: non voglio fare il solito snob,consapevole del fatto che il problema non sono i talent show, ma che in Italia come hanno detto Jovanotti e Manuel Agnelli degli Afterhours prima di lui,si dia risalto soltanto a questo genere di programmi. Il reale problema quindi è l’indotto che gira attorno a loro. Prendete Charlie Rapino,il produttore di Emma e di Valerio Scanu,altro figlio della scuola di Maria De Filippi,uno che vanta esperienze all’estero ma che in un’intervista ha detto: "la musica non è cultura". Ma come? Ultimamente escluse alcune dichiarazioni dei nostri politici non ricordo affermazioni piu’ deliranti. Oppure prendete i giornalisti musicali. Uno di quelli che compare ogni tanto ad Amici l’ho incrociato un paio di volte a casa di conoscenti comuni. Indossava normali occhiali tondi e un golfino sfigatissimo. Davanti alle telecamere invece si presenta con occhialini colorati ultimo grido e cravattina fina a pois. Che la televisione crei mostri non è una fase fatta. Infine prendete Morgan richiamato da Sky come giudice di X factor che dopo aver ammesso l’uso di crack è andato a scusarsi da Bruno Vespa chiedendo umilmente perdono per essere riabilitato dal sistema. Perchè anche quello del cantante maledetto è un ruolo da recitare ormai. E cosa dire di parte della critica che ha accostato Giusy Ferreri (anche lei uscita dallo show di raidue) ad Amy Winehouse e adesso Mengoni ai Muse? Con tutto il rispetto i Muse hanno cominciato a sperimentare negli anni '90 con testi che parlavano di religione e politica,mentre lui per ora è ancora un prodotto televisivo.
Ohh,ci siamo arrivati. I talent,se considerati come prodotto televisivo,hanno dalla loro tanti lati positivi. Innanzitutto sono degli uffici di collocamento affidabili. Ho controllato la fine fatta dai finalisti delle 10 edizioni di Amici e delle 3 di X factor, e tutti piu’ o meno lavorano. Anche Dennis Fantina,il vincitore di Amici prima versione quando si chiamava Saranno Famosi,che anni fa aveva giurato: "Torno a fare l’imbianchino". Ci sono stato al telefono venti minuti e mi ha spiegato che sta perfezionando il nuovo album e conduce un programma su una tv triestina. Poi dobbiamo considerare tre aspetti: che senza questi programmi non avremmo mai goduto così tanto dell’acidità della Celentano (cattivissima insegnante di danza della Scuola di Amici),e (sul fronte giudici di X Factor) dei travestimenti di Elio e dei giudizi coloriti di
Mara Maionchi,che fanno sognare schiere di ragazzini. E che sono rassicuranti. Basta uno schermo al plasma,un divano,una pizza,una sfuriata della Ventura o un errevuemme annunciato con la r moscia dalla De Filippi per spegnere il cervello e sentirsi subito a casa. In un momento di crisi e di orizzonti negati, che benvenuta sia la sicurezza trasmessa da un talent show. Per questa si possono (quasi) anche perdonare i gridolini di Platinette e i paragoni tra Mengoni e i Muse. Ma non la visione di Emma che canta davanti ad 80 mila persone. Questo è troppo. Questo vuol dire approfittarsene.

Articolo di Moreno Pisto