mercoledì 30 giugno 2010

VALERIO SCANU presenta la sua autobiografia "QUANDO PARLANO DI ME"


Valerio Scanu nel 2009 si è classificato 2° ad Amici di Maria De Filippi e ha pubblicato gli album Sentimento e Valerio Scanu.

È il vincitore della sessantesima edizione del Festival di Sanremo con la canzone "Per tutte le volte che..."che dà il titolo anche al suo nuovo album uscito il 17 Febbraio.

"Quando parlano di me" è il suo primo libro che fotografa un ragazzo autentico, testardo e incredibilmente determinato, a volte fin troppo sincero, legatissimo alla famiglia, agli amici e fiero delle sue origini sarde.

Il viaggio sulle note di Valerio rivela gustosi aneddoti sulla sua infanzia, rievoca le avventure sui banchi di scuola, ascoltando anche la voce dei genitori che regalano tante "chicche" sull'universo Scanu.


Per la prima volta Valerio Scanu racconta la sua storia e i suoi segreti in questo suo "autoritratto" che ripercorre, in tono ironico e a tratti esilarante, i passi della sua luminosa carriera musicale: dagli inizi alla vittoria.

Al racconto del giovane artista si aggiungono un diario sanremese che ripercorre, giorno dopo giorno, l'eccitante settimana vissuta sul palco dell'Ariston dove la sua grande vittoria ha lasciato tutti senza fiato; un inserto fotografico composto da immagini inedite tratte dall'album personale del giovane artista e, per finire, gli stickers con le foto e il logo del cantante.

La nostra Viviana, quale fan accanitissima è andata alla presentazione del libro alla Mondadori nell'interland milanese e ci ha lasciato un piccolo resoconto:

Non c'è molto da dire nel senso che sono arrivata alle 14.45 alla Mondadori ho preso il libro di Vale e mi sono messa in coda praticamente ero tra le ultime...alle 15 puntualissimo lui è arrivato, io da lì non lo vedevo ma si è capito dalle urla delle fan impazzite.... ahahaah!! Mentre ero in coda ho conosciuto 3 ragazze abbiamo chiacchierato un pò per far passare il tempo, poi sono riuscita anche a conoscere 3 zie di Vale, 1 la conoscevo tramite fb e anche lì ci siamo fatte una bella chiacchierata così il tempo è passato più velocemente...poi finalmente arriva il mio momento mi fanno passare arrivo da Vale mi chiede come mi chiamo e poi mi mette la dedica sul libro "a zia Viviana un bacione Vale" gli dico che è bravissimo lui risponde grazie e ci lasciamo con 2 bacini sulle guance.....felicissima lui molto disponibile e sorridente....questo è più o meno tutto.....non si potevano fare foto con lui purtroppo, eravamo in tanti e lui doveva essere a Rho alla sera per un concerto....ma sono contenta lo stesso!!!

lunedì 28 giugno 2010

MARCO CARTA "La Sardegna è sempre dentro il mio cuore, ovunque io vada"



Marco Carta è fiero di essere sardo. Lo afferma in modo schietto e diretto come vuole il suo carattere ribelle. Appena un attimo prima di eseguire a sorpresa, con intensità e una punta di rabbia «Non potho reposare», un brano che è quasi un manifesto. Cavallo di battaglia dei grandi della nostra musica popolare e che il vincitore di Sanremo 2009 dedica al suo pubblico, E forse soprattutto a se stesso. Dice: «Ci sono canzoni che ad ascoltarle sembra ti passino sopra con la forza e la velocità di un treno». In grado cioè di accendere passioni risvegliando tutto l’amore «per questa nostra piccola grande patria che io, come voi, mi porto sempre dentro, ovunque vada». Questo è così il concerto dell’Orgoglio Sardo, forte e inaspettato. Accende l’anima e fa scattare qualcosa di diverso e in più dai soliti live dentro i quattromila presenti venerdì sera all’anfiteatro romano (evento allestito da La via del Collegio) e nella marea di pubblico ieri sera a San Teodoro per la festa del paese. Prime tappe di un tour che sarà lungo quanto l’estate, e dove queste esibizioni nella sua cara terra, saranno il miglior viatico per consolidare un successo che è già cresciuto e sta per diventare adulto. Come l’esibizione mostrata sul palco da questo piccolo grande uomo che solo l’altro giorno appariva come un pulcino bagnato - ma con un caratterino bello tosto, eccome - negli studi di «Amici», a parare colpi da destra e da manca, mantenendo un aplomb da guerriero ben saldo sulle gambe. Sfrontato nel rifiutare inutili scuole di dizione e tenersi l’inconfondibile accento di tamburino sardo. Piccolo segno di diversità come il suo timbro vocale. Quello sì unico e originale. Capace di colorare di nero soul le melodie, e ora anche di “graffiare” nei brani che virano verso il rock dove Carta mostra nuovi possibili scenari interpretativi. Sembra solo l’altro giorno eppure sono passati già tre anni, da quei giorni di full immersion in tivù e televoti che lo hanno consacrato prima vincitore contro tutti i pronostici di «Amici» e poi, inaspettato trionfatore a Sanremo con «La Forza mia». Ed eccoci arrivati al terzo album. «Li voglio sempre nuovi e diversi» ha detto l’altra sera dal palco. Una promessa di fare meglio e di più. Il che vuol dire studiare per crescere e migliorare. Per il momento sembra riuscirci. Dopo il primo album «Ti rincontrerò» - dal singolo che ieri Carta ha proposto in un’inedita versione in lingua spagnola, segno che qualcosa sembra muoversi nei progetti della sua casa discografica, la Warner, forse intenzionata a lanciare il cantante anche nel mercato latino - e il successivo «La forza mia> ecco da alcune settimane e già nei vertici di classifica «Il cuore muove». Un disco più maturo dei precedenti, preceduto dal frizzante «Quello che dai» il singolo cucitogli da James Morrison con una attenta produzione, undici brani ben costruiti (tra i quali altri tre o quattro potenziali singoli) eseguiti con la grinta di sempre e con una punta in più di professionalità. E che sia «Un cuore che muove» basta guardare le migliaia di persone di ogni età, ma soprattutto tanti giovani che ascoltano e circondano di affetto questo cantante che è poi uno di loro. Per il quale vale anche la pena di fare migliaia di chilometri. Così come testimoniano i tanti striscioni e i cartelli sollevati dai fans (persino da Nizza, ma anche dalla Toscana, Sicilia, da Bari, Modena...) e letti da Marco Carta che sostenuto da una band di tutto rispetto ha proposto quasi una trentina di motivi, per oltre due ore e trenta di musica ininterrotta. Da «Il cuore muove» a «Il segno che ho di te», «Un motivo per restare», «Grazie a te», «Resto dell’idea», «Il Paradiso è qui», «Non è così», «Dentro ogni brivido», «La forza mia», «Sempre» e cover come «Imagine» e «Avrai». Tutte, ovviamente, cantate con il cuore. -
FONTE: LA NUOVA SARDEGNA 27 giugno 2010 di Walter Porcedda

mercoledì 23 giugno 2010

ROBERTA BONANNO torna con un nuovo cd:" Marco Carta? Apprezza i miei brani"


Roberta Bonanno è tornata. Una delle protagoniste più riconosciute di Amici, nell’“anno scolastico” 2007/2008 del talent show di Canale 5, è oggi di nuovo in carreggiata a due anni dal primo Ep di successo “Non ho più paura“, con un album dal 3 giugno su iTunes che porta il suo nome.

Dodici pezzi che si distinguono per il pregio di una voce di grande intensità: ricorda molto Kelly Clarkson, ma con sonorità che ammiccano - forse non abbastanza - a quelle pop-rock inglesi.

L’abbiamo incontrata per parlare un po’ di lei, di Amici, delle vecchie difficoltà di emersione in un periodo produttivo molto diverso rispetto a oggi e… di Marco Carta.

Parliamo subito di questo nuovo disco.

L’album è frutto di un lavoro lungo cominciato a ottobre del 2009 e concluso solo poco tempo prima del suo lancio. Una preparazione lunga: sono stati mesi molto intensi.

A parere di parte, ma a suo modo obiettivo, posso dire che si tratta di un album molto ricco, minuzioso e pensato nei minimi dettagli. Un prodotto di alta qualità.

Dopo Amici e dopo il primo EP per la Sony, sei ritornata a tutti gli effetti alla gavetta, quella dei locali e dei pub e delle manifestazioni locali. Cosa ha significato per te questo periodo di vita professionale?

La mia gavetta è cominciata molto prima di Amici. Quando sono entrata nel talent a 22anni studiavo canto e facevo già esibizioni dal vivo: avevo già preso una direzione chiara e definita.

La parentesi del reality è stato periodo particolare che mi ha permesso di fare molto di più. Certo bisogna studiare, vale per tutti e serve sempre. Ma è il live che ti forma di più, sotto tutti gli aspetti.

Nell’album sono contenuti due brani, “Sorelle d’Italia” e “Per un attimo”, pezzi cantati nella prima versione da altre artiste, giusto?

È esatto. I brani sono nati dal mio attuale produttore Francesco Vitaloni per le rispettive pubblicità, ma mai pensati per arrivare dentro un album. Ora hanno ritrovato vita come singoli.

Hai qualcosa da dire a Marco Carta, memori tutti della vostra eterna rivalità? Tra l’altro il suo disco è uscito pochi giorni prima del tuo…

In realtà l’ho visto proprio ieri sera. Marco dal punto di vista artistico è cresciuto molto in questi anni. Siamo nati ad un giorno di distanza e abbiamo affrontato un programma come Amici da giovanissimi.

È stato un periodo di passaggio e di crescita forte. Ti fa capire tante cose quel reality. È chiaro però che, fino a quando le dinamiche del gioco televisivo erano quelle, il clima non poteva che essere molto teso. Poi ci sono le vite di ognuno di noi.

Oggi sono molto contenta del suo percorso. È un ragazzo che ha un sogno che si sta realizzando e sono felice per lui. E so che le soddisfazioni sono arrivate anche nella sua vita privata.

Le ostilità del passato oggi sono decedute, defunte e sotterrate. Lui ha una bellissima carriera davanti, io mi sto rimettendo in gioco adesso: se ognuno è soddisfatto del suo, non ci sono problemi.

Quando ci siamo visti è salito in macchina e gli ho fatto ascoltare tre miei pezzi: devo dire che gli sono piaciuti! Siamo in un periodo di grande serenità.

Insieme agli artisti di Amici della tua edizione (e di quelle precedenti) avete fatto più fatica a emergere. Il pregiudizio verso i talenti televisivi è stato finalmente superato?


C’è uno stacco evidente. Adesso viene dato uno spazio talmente grande ai talenti televisivi che esiste quasi un’era prima e un’era dopo la nostra. Tutto questo nasce dalle nuove necessità di un mercato discografico che sia ieri come oggi, è in forte declino. Solo che prima vedevano in noi un rischio economico.

Oggi invece quelle stesse case discografiche si affidano molto di più al meccanismo televisivo, che comunque assicura un ciclo più o meno lungo di vita garantito ai suoi cantanti grazie alla visibilità delle telecamere.

Prima, se vincevi Amici, si provava a imbastire un progetto, c’era un lavoro di emersione più lungo. Oggi c’è un’attenzione del tutto diversa: nei miei anni Sanremo non ti prendeva nemmeno in considerazione. In questo dopo la partecipazione e la vittoria di Marco Carta qualcosa è cambiato.

Oggi ad Amici c’è un’attenzione mirata dalla prima all’ultima puntata. C’è un maggiore sostegno, un sostegno che è quasi meta televisivo.

Una delle cover che porti in giro nei live è “Bad Romance”. Cosa ne pensi del percorso artistico e del fenomeno discografico che ruota attorno a Lady Gaga?

Mi piace, anche se fa cose che non farei mai: in quelle vesti non mi sentirei a mio agio.

Il problema è che mantiene una stessa linea stilistica sia nella vita pubblica che in quella privata. Porta con sé un eccesso che non credo sia rispettoso, a volte.

La tua fama vive anche grazie ad uno zoccolo duro di fedelissimi che ti seguono e non ti abbandonano mai, anche quando eri ferma dal punto di vista produttivo: c’è qualcosa che vuoi dire loro?

La cosa più bella è che i fan mi hanno ascoltato quando non avevo niente da dire.

Hanno sempre cercato di lasciarmi un po’ in alto anche quando ero al buio. Sono persone che ti danno l’inimmaginabile.

Se non avessi avuto loro avrei avuto molte difficoltà a riemergere: non mi pensano come un idolo, ma come un loro altro. La sensazione che ho è che se ce la faccio io in qualche modo è una conquista che fanno anche i miei fan. È una sensazione bellissima.

Dove vuole arrivare oggi Roberta Bonanno?

Voglio cantare, potermi divertire e far divertire la gente. Faccio della mia passione il mio lavoro e oggi come oggi è una bella fortuna, un bel traguardo.

Poi ci sono le aspettative e i sogni. Potrei dire che mi piacerebbe vincere un Grammy, ma sono dell’idea che le tappe vadano bruciate piano. Un percorso, se fatto con calma e senza presunzione, porta i suoi frutti.

lunedì 21 giugno 2010

AMICI TOUR 2010


Lo spettacolo “Amici Tour 2010” ha avuto inizio ieri sera a Verona e, come annunciato da Luca Zanforlin, l’autore principale del talent show, le due ore di puro divertimento hanno visto protagoniste le sfide tra i ragazzi, e non solo, di “Amici 9”, con il risultato finale che la prima tappa è stata vinta dai bianchi, rappresentati, ovviamente, dagli stessi ragazzi e dalle stesse divisioni fatte all’interno della scuola.
Sul palco, per la prima volta insieme dopo la finale, sono saliti: Matteo Macchioni, Pierdavide Carone, Loredana Errore, Emma Marrone, Stefano De Martino, Elena D’Amario, Rodrigo Gonzalez, Enrico Nigiotti, Grazia Striano, Borana Qirjazi, Michele Barile, Stefanino Maiuolo, Angelo Iossa, Anna Altieri. E i professionisti: Martina, Eleonora, José, Amilcar, oltre ad alcuni insegnanti della scuola.
In una recente intervista al Quotidiano Nazionale, Zanforlin aveva anticipato il tour come una vera e propria gara: “Sarà una gara e una ricerca del talento, vorrebbe ricordare il vecchio Cantagiro. Ci saranno la giuria popolare e quella di volti noti”.
Tra gli ospiti fissi l’ex presidente della Sony, il simpatico Rudy Zerbi; inoltre, il pubblico presente è stato anche coinvolto in un quiz sulla storia di Amici.
Zanforlin, infatti, aveva parlato di un’ edizione rivista del Musichiere e di premi per chi partecipa ai quiz, ovvero si può vincere un viaggio di cinque minuti in macchina con un ragazzo di Amici.
Insomma, una serata coinvolgente per chi ha seguito anche quest’ultima edizione del programma di Maria De Filippi, e vuole avere l’occasione di ammirare i propri preferiti ancora in sfida tra loro.
FONTE: News notizie.it

venerdì 18 giugno 2010

AMICI TOUR I ragazzi della De Filippi contro l' Hiv


Nelle 10 tappe dell'attesissimo tour verranno distribuiti preservativi gratis.

I ragazzi di Amici lanciano un messaggio forte a favore della contraccezione. Fin dalla prima data del 20 giugno a Verona, il Tour Amici 2010 sarà infatti accompagnato dal "Network Persone Siero Positive"(Nps) al fine di sensibilizzare i ragazzi sul tema della prevenzione contro le malattie sessualmente trasmissibili. Nelle 10 piazze italiane che toccherà il tour, volontari distribuiranno gratuitamente brochure informative e oltre 100.000 preservativi. Per l'occasione il ballerino Garrison ha preparato una coreografia sulle note sensuali di «I know you want me» del rapper Pitbull. Durante l'esecuzione del pezzo sul mega schermo alle spalle dei ballerini scorreranno immagini originali, colorate e di grande effetto legate al tema della prevenzione.

Dopo il debutto di Verona, il 23 giugno il tour proseguirà con la tappa nella Repubblica di San Marino, sabato 26 giugno sarà la volta di Sassuolo. Seguiranno: il 29 giugno L'Aquila, il 4 luglio Lecce, l'8 luglio Salerno, il 12 luglio Crotone, il 15 luglio Cagliari, il 17 luglio Oristano e il 21 Luglio Ascoli Piceno.

La Nps, prima Associazione italiana totalmente formata da sieropositivi, è attiva dal 2004 nel campo dell'informazione e della prevenzione dell'Aids, anche attraverso la rivista trimestrale «Real Life». «È un'occasione unica per noi - dichiara Rosaria Iardino, presidente dell'Associazione – incontrare tantissimi giovani e sensibilizzarli su un argomento così importante ma oggi molto trascurato, soprattutto durante l'estate in cui si riscontra un picco preoccupante di nuove infezioni da Hiv. Se solo 10 di questi ragazzi useranno i preservativi che regaliamo, per noi sarà una vittoria».

Secondo uno studio pubblicato proprio qualche giorno fa dalla "Società italiana di ginecologia e ostetricia" (Sigo) il coito interrotto sarebbe il metodo di contraccezione più utilizzato dagli under 25 italiani. Il 22% dichiara di non utilizzare contraccettivi perché il partner preferisce non farlo e il 58% perché non li ha a portata di mano.

Fonte: La Stampa.it Costume

lunedì 14 giugno 2010

I concorrenti dopo Amici 9 DAVIDE FLAUTO


ESCE IL 14 giugno su Itunes e il 7 luglio nei negozi, AOU - Amami o uccidimi, il singolo d'esordio di Davide Flauto su etichetta Xnote. Il testo della canzone è dello stesso Flauto mentre la musica è stata scritta da Emanuele Asti.

Un fiore nero nella selva della musica, Davide Flauto è nato a Magenta, in provincia di Milano, il 16 febbraio 1988. Primo di due figli, vive un'infanzia segnata dai momenti difficili vissuti insieme con la famiglia e dalle incomprensioni con i coetanei, che lo isolano, considerandolo un diverso tra gli omologati. Davide sviluppa così un forte legame con la propria immagine interiore, imparando anzitempo a coltivare i giardini del suo cuore, ^ gli stessi che hanno frequentato tutti i grandi d'ogni tempo, incapaci di integrarsi in nome dell'imperante desiderio di compiacere la superficialità 'del gruppo'^. La musica lirica, il canto, sollecitano il suo desiderio di evasione e di conoscenza, anzitutto di se stesso. A dodici anni inizia il suo percorso come giovanissimo tenore. Abbandonerà però gli studi dopo solo tre anni, conquistato dalla musica leggera e dal rock. Sono gli anni della sperimentazione, della scrittura di un mondo interiore che comincia ad affiorare in superficie, ^come un germoglio che buca la neve al primo sole di primavera^, anche attraverso le sue prime composizioni, i primi testi. Davide affronta competizioni, concorsi, gare, mille ed una avventura, che gli danno spesso soddisfazioni, non riuscendo però a saziare la sua sete di conoscenza. Non ci sono solo note per lui sullo spartito della vita, ma anche impegno e sacrificio, che lo vedono dividersi tra la passione per la musica e lavori come cameriere e cuoco nel ristorante di famiglia. Comincia a maturare l'idea che il suo essere diverso -per i coetanei-, e la sua unicità -per gli estimatori di oggi-, debbano palesarsi anche visivamente, emergendo in superficie. Una forza creativa che sgorga dal profondo, a lungo trattenuta, si sfoga in un look inedito che trova il suo inizio, Davide appena maggiorenne, in una sera d'estate del 2007: grazie ad un amico, Davide scopre il luogo che frequenterà per un paio d'anni, le colonne di San Lorenzo, e che sarà il bacino creativo, la serra nella quale incrocerà come un botanico alchimista i fiori dell'espressione di Emo, Punk, Meta, Ghotic, Scene King e molti altri. Un confluire di appartenenze che sfocia nel 'mare Davide' in un nuovo, inedito stile, lo 'Scene-Emo-King'. Compositum di stili, filosofie e look completamente differenti tra loro, che racchiude l'estro di uno Sceneking, imperlato dalla capacità di far vibrare anima ed emozioni, propria degli Emo. Davide è un EMO? Davide è un crogiuolo di emozioni e sensibilità umane e artistiche che le tre lettere E-M-O non traducono e non sono sufficienti a contenere. Nel Settembre del 2006, Davide esordisce con il nome d'arte di Keith Andrie , fondando il gruppo Existence, band anglofona di sei elementi concentrata nel genere alternative-gothic-rock. La prima demo e.p. , 'Genesis', vedrà la luce nel 2007, resterà inedita con i suoi quattro brani, sul finire del 2008 la band si scioglierà. Nel maggio 2009, a Cinecittà, Davide viene notato da Maria De Filippi e dal suo enfant terrible della discografia Charlie Rapino, contro tutto e tutti durante la trasmissione dei casting di Amici. Sarà lo stesso produttore discografico internazionale a ribattezzarlo 'suicidio'; da qui, 'David Suicide', quasi un marchio d’impresa, o meglio, per dirlo con le sue parole, un brand esistenziale. Nel settembre dello stesso anno farà il suo debutto in 'Amici di Maria De Filippi’, nona edizione del fortunato programma di Canale5. Membro della squadra della Luna, tra polemiche, attacchi, ma anche grande riscontro di pubblico, che costantemente lo premierà col televoto, lascerà il programma, per ragioni tutt’ora misteriose, nel Gennaio 2010, per poi ripresentarsi solo a Febbraio inoltrato per eseguire, tra le lacrime di molti suoi ex compagni, “Dentro di te”, il suo brano all’interno della compilation Amici 9. Maggio 2010: esattamente un anno dopo il suo primo incontro con la televisione, Davide firma il suo primo contratto con l'etichetta indipendente XNote, e scriverà i testi per il singolo d'esordio A. o U. (Amami o uccidimi), brano composto con Emanuele Asti. Ma questa è storia di oggi, tutta da vivere.
Fonte: Festival, pubblicato da Alessandra Carnevali.

mercoledì 9 giugno 2010

MATTEO MACCHIONI - debutto al Teatro Verdi di Salerno


Il tenore lanciato dal talent show di Canale 5 Matteo Macchioni ha debuttato all'opera.

Da Amici al palcoscenico, ha debuttato ieri sera sul palco del Teatro Verdi di Salerno nei panni di Nemorino, il protagonista de ’’L’elisir D’Amore’’ di Donizetti, per la regia di Michele Mirabella e la direzione dell’Orchestra Filarmonica Giuseppe Verdi di Daniel Oren. Grande successo di pubblico tutto esaurito anche per le repliche.

(Articolo di ALBERTO MATTIOLI da La Stampa)

Ha ragione Walter Siti: quella di Amici è l’unica scuola italiana che permetta effettivamente di trovare lavoro. Ultimo sistemato: Matteo Macchioni, l’aspirante tenore cui Maria De Filippi ha affidato il compito di portare l’opera nel talent show più amato dagli italiani. Martedì Macchioni ha debuttato in scena, nell’Elisir d’amore di Donizetti al teatro Verdi di Salerno, che peraltro ha un cartellone più sostanzioso di enti ben più prestigiosi e soprattutto più sovvenzionati. Produzione «vera», non da reality. C’era una discreta compagnia di canto (Alessandra Kurzak, Ambrogio Maestri e Alberto Gazale nelle parti principali) e dirigeva Daniel Oren, attento a sostenere il giovin tenore e di conseguenza meno bombastico del solito anche con gli altri, con ottimi risultati. Regia leziosa di Michele Mirabella, altro solito noto della tivù che funziona meglio nel suo Elisir che in quello di Donizetti, ma si sa che in Italia una regia d’opera non si nega a nessuno, meno che ai veri grandi registi d’opera.

E lui, Macchioni? Beh, intanto bisogno precisare che, a differenza di molti avanzi di tivù senz’arte ma purtroppo con la parte in qualche fiction o reality, Macchioni è un serio ancorchè giovane professionista, non uno che s'improvvisa. Tenorino-ino-ino, in effetti: un po’ più di volume ci vuole ma verrà col tempo, mentre è bene sistemare subito qualche ingorgo che, nel famigerato passaggio di registro, rende non troppo ortodossi i primi acuti. Però il Nemorino catodico è musicista, fraseggia con gusto elegante e non scolastico e si produce perfino in alcune grazie da vecchia scuola, come delle mezzevoci vere che rendono la sua Furtiva lagrima molto efficace benché calcolata al millimetro (o forse appunto per questo). Saggio, fra l’altro, a non bissarla (Oren sarebbe stato più che disposto). In più Macchioni recita con disinvoltura, mentre la sua naiveté da bravo ragazzino che sgrana gli occhioni è molto adatta a Nemorino, come tutti gli eroi romantici sempre in bilico fra il poeta sognatore e il babbeo integrale. Insomma, un debutto promettente.

Lui, del resto, intercettato alla cena postapplausi, mostra di avere la testa sul collo, caratteristica abbastanza rara per i cantanti lirici in generale e per i tenori in particolare. Viene da Sassuolo, deep Emilia e zona operisticamente fertile, la mamma è maestra, il papà autoriparatore, lui figlio unico con studi solidi di pianoforte e simpatia innata. Ammette che sì, il contratto con la Sugar della conterranea Caterina Caselli è già stato firmato e inciderà presto un disco (la bocellizzazione è cominciata) ma ripete che vuole andare con i piedi di piombo, che ha già rifiutato parti che non lo convincevano, che continua a studiare, che non si monta la testa (dunque l’ha), eccetera.

Ma intanto va sottolineato che, con tutto il blaterare che si fa di questi tempi in Italia sulla divulgazione della «lirica», a Salerno la fanno in maniera semplice ma efficace. Certo il teatro incasserà dall’operazione Macchioni dei robusti dividendi mediatici, però l’esperimento di investire sul giovane teledivo per cercare nuovo pubblico ha già funzionato. In particolare, la biglietteria ha offerto una promozione speciale con biglietti a 20 euro, il costo di una serata in pizzeria (qui: a Torino sono di più), riservati agli under 30. Risultato, e in Italia è una rarità: in sala c’erano parecchi giovani, che ci sono evidentemente andati per sentire live «quello di Amici» ma che con l’occasione hanno magari scoperto anche un amico diverso, certo Gaetano Donizetti. E, a giudicare dagli applausi, dai flash durante lo spettacolo (e qui forse sarebbe meglio astenersi) e dal fatto che nell’intervallo nessuno ha scelto la libertà, l’han pure trovato simpatico. In un Paese dove la tivù di Stato finge di credere che per portare gente nuova a teatro basti vestire Antonella Clerici da Carmen, non è poco.

lunedì 7 giugno 2010

Amici Story ALESSANDRA AMOROSO


Senza nuvole di Alessandra Amoroso è il video del giorno.

Mentre il videoclip spopola sul social network, la cantante leccese fa incetta di premi. Per lei il Wind Music Award e la Galatea del Premio Barocco

È proprio un periodo fortunato per Alessandra Amoroso: per la vincitrice dell’ottava edizione di Amici di Maria De Filippi si profilano nuovi, importanti, successi professionali. La giovane cantante leccese, infatti, sarà presente oggi, 7 giugno, alla 41esima edizione del prestigioso Premio Barocco.

L’artista riceverà la “Galatea” – ovvero il riconoscimento simbolo di questo premio – nella sua terra natale, la Puglia: la cerimonia di premiazione avrà luogo, infatti, al Teatro Italia di Gallipoli e sarà trasmessa in diretta su Raiuno, in prima serata, condotta da Fabrizio Frizzi. Nato nel 1969, il Premio Barocco è consegnato ogni anno ai personaggi – provenienti dal mondo dello spettacolo, della cultura, dell’arte, della scienza, dello sport – che, con il proprio operato, contribuiscono a far conoscere il nome dell’Italia nel mondo.

Una bella soddisfazione, dunque, per Alessandra, che va ad aggiungersi a un’altra, giunta appena una settimana fa: per le vendite dell’album Senza nuvole – tre volte Disco di platino – la cantante è stata premiata anche con il Wind Music Award all’Arena di Verona – e a consegnarle la statuetta è stata proprio la “madrina” Maria De Filippi.

Intanto, complici i due riconoscimenti ricevuti dalla Amoroso, il videoclip di Senza nuvole – secondo singolo estratto dall’album omonimo e colonna sonora di Amore 14, l’ultimo film di Federico Moccia – torna a spopolare in rete.

giovedì 3 giugno 2010

AMICI TOUR Si parte!!

Parte il 20 giugno «Amici 2010 in tour», nelle piazze e in tv su La5
di redazione sorrisi

Mentre Pierdavide Carone, Emma e Loredana Errore continuano a essere protagonisti delle classifiche di vendita, domenica 20 giugno parte «Amici in Tour 2010», l’evento itinerante che porta nelle piazze cantanti, ballerini, insegnanti e professionisti della nona edizione del talent di Maria De Filippi. In scena, oltre ai tre cantanti finalisti, ci saranno Matteo, Stefano, Elena, Rodrigo, Enrico, Grazia, Borana, Michele, Stefanino, Angelo, Anna, i professionisti Martina, Eleonora, José e Amilcar e alcuni degli insegnanti.

Oltre allo spettacolo serale, che inizia alle 21.00, sono previste diverse iniziative collaterali. Nel pomeriggio, chi vuole (basta che sia maggiorenne) può partecipare a una selezione per determinare i due migliori (un cantante e un ballerino) che si esibiranno durante la serata con i loro beniamini.

Ogni tappa del tour sarà ripresa dalle telecamere di La5, il nuovo canale Mediaset sul Digitale Terrestre.

Ecco le date:

Domenica 20 Giugno Verona

Mercoledì 23 Giugno Repubblica di San Marino

Sabato 26 Giugno Sassuolo

Martedì 29 Giugno L’Aquila

Domenica 4 Luglio Lecce

Giovedì 8 Luglio Salerno

Giovedì 15 Luglio Cagliari

Sabato 17 Luglio Oristano

Mercoledì 21 Luglio Ascoli Piceno

martedì 1 giugno 2010

Amici Story MARTA GERBI

E' uscito l'album "Stranissimo Viaggio" che segna il ritorno della cantautrice 26enne Marta Gi (con la sua band The Gi Monkeys) a 8 anni dalla sua esperienza ad Amici. "La fase più importante è iniziata qualche anno dopo, quando ho smesso di fare autografi e fotografie con i fan e sono tornata ad essere normale". Così sono nate le prime canzoni tra cui il singolo "via SCIO'" che Marta Gi presenta in anteprima esclusiva ai lettori di Tgcom.

Da Amici ad oggi il tuo è stato proprio uno "Stranissimo viaggio". Quali sono state le tappe fondamentali per te?
E' stato davvero uno stranissimo viaggio. Ho partecipato ad Amici 8 anni fa, da allora mi sento molto diversa: più grande, più consapevole, più sicura di me e di conseguenza anche della musica che scrivo. Quindi diciamo che “Amici” è stato un momento molto importante per iniziare a percorrere questa strada. Ma, anche se sembrerà strano, la fase più importante è stata qualche anno dopo Amici, quando ho smesso di fare autografi e fotografie con i fan e sono tornata ad essere “normale”. Proprio in quel periodo, invece di abbattermi e lamentarmi, ho trovato un’energia e una grinta che non avevo mai avuto. Ho iniziato a scrivere moltissimi pezzi e suonare in giro per i locali e, dopo aver trovato le persone giuste, è nato il progetto “Marta Gi and the Gi Monkeys”

Perché il concetto di 'fragola' è molto importante per te? Ricorre spesso nella descrizione del tuo album.
Quando ero piccola collezionavo oggetti, disegni e cuscini a forma di fragola ed infatti ancora oggi casa mia è piena di “fragole”. Però adesso che ci penso ho scritto anche un sacco di brani che fanno in qualche modo riferimento a questo frutto! Mah!? Forse non mi è passata questa fissazione!

Come e quando hai incontrato i Gi Monkeys?
Veniamo tutti da Roma, suoniamo tutti da anni in giro per i locali, abbiamo tutti la stessa passione per la musica. Era quasi 'scritto nel destino' che loro diventassero le mie “scimmie”.

"Via SCIO'" racconta di situazioni imbarazzanti in cui ti sei trovata...
E' il primo brano che ho scritto con la chitarra, di soliti compongo con il pianoforte ma da un po’ mi diverto con la chitarra. Volevo trovare il modo per raccontare una sensazione che vivo spesso: quando mi trovo in delle situazioni nelle quali dovrei ragionare, essere responsabile e affrontare il problema, invece di farlo, mi viene istintivo scappare via e mollare tutto li com’è. Non è sicuramente il modo giusto di affrontare le cose ma è così ricorrente nelle mia vita che ho deciso di “cantarlo”.

Hai avuto una breve esperienza con la Sugar. Cosa ti ha deluso di più?
Subito dopo Amici la Caselli ha voluto lavorare con me, le piaceva il mio modo di cantare e di scrivere canzoni. Non si tratta di delusione, ma solo di un viaggio che non ha raggiunto la destinazione desiderata (almeno per me). Abbiamo fatto un singolo insieme intitolato ”Destiny’s calling”, che era anche la colonna sonora del film “Passo a Due”, ma dopo questa piccola parentesi non ci sono più stati i presupposti per lavorare insieme. Purtroppo in quel periodo la discografia era ancora molto lontana dalla televisione e quindi il fatto che io avessi fatto Amici, invece di essere un merito, era un problema!

Rifaresti un musical?
Non lo so. E' stata un’esperienza bellissima, faticosissima e totalizzante. I motivo per il quale non ho firmato la tournée del secondo anno dipendeva dal fatto che, stando sempre in giro, non potevo mai suonare, e quindi mi mancavano moltissimo i “miei” momenti musicali. Inoltre non fa per me un mestiere dove ogni sera bisogna recitare le stesse battute con la stessa intenzione: non sono capace a gestire le mie emozioni così bene da mascherarle dietro ad un personaggio. Ho bisogno di un canale di comunicazione nel quale possa esprimere il mio stato d’animo senza freni e restrizioni!

Perché le major si sono interessate dei cantanti di Amici solo da Marco Carta in poi?
Vorrei saperlo anche io!

Con chi sei rimasta in contatto dei tuoi compagni di Amici?
Sinceramente sono pochissime le persone con le quali, dopo così tanti anni, è rimasto un sincero rapporto di amicizia.

Andrea Conti TGCOM